Psicologo Forlì ossessioni e fobie

Psicologo ossessioni fobie Forlì

Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi molto persistenti e ricorrenti che si presentano più e più volte e che sono al di fuori del controllo psicologico di chi li sperimenta. Il termine fobia (dal greco phòbos, che significa ansia, paura) indica un'irrazionale o eccessiva e persistente paura di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto.

FOBIE

Il termine fobia (dal greco phòbos, che significa ansia, paura) indica un'irrazionale o eccessiva e persistente paura di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l'autonomia del soggetto. Si tratta di una paura decisamente sproporzionata rispetto al pericolo che un determinato oggetto o situazione può comportare e si distingue dalla paura in senso generale in quanto si protrae nel tempo, anche dopo aver verificato razionalmente che non ci si trova in una reale situazione di pericolo: la fobia, in altre parole, non può essere controllata con un’analisi razionale e chi ne soffre non può volontariamente sottrarsi alla paura, nonostante si renda conto dell’irrazionalità e della sproporzionalità di questo vissuto. Così, il sintomo principale di questo disturbo consiste nell’irrefrenabile bisogno di evitare l’oggetto che incute timore.

In contingenza dello stimolo fobico si sviluppa l'ansia che varia in modo direttamente proporzionale rispetto all'intensità e alla vicinanza della fonte di fobia e a quanto sia possibile o meno allontanarsi da essa; talvolta l'angoscia può essere così elevata da sviluppare attacchi di panico.

Nei casi più gravi, in seguito ad un costante evitamento dello stimolo fobico, forte ansia e paura si manifestano anche in assenza della situazione o dell'oggetto che provocano fobia, magari solo immaginandoli o entrando in contatto con situazioni e/o oggetti simili. In questo modo può crearsi un circolo vizioso in cui la libertà dell'individuo si restringe sempre più, fino a compromettere seriamente le varie sfere della vita della persona, come gli affetti, il lavoro, la scuola, la vita sociale in generale.

Esistono vari tipi di fobie che possono essere raggruppate sotto due categorie:

Le fobie generalizzate: in cui le paure riguardano per la maggior parte situazioni che hanno a che fare con contesti sociali. Tra queste ricordiamo:

  • agorafobia: ansia relativa all'essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali non potrebbe essere disponibile aiuto in caso di un attacco di panico o di sintomi simili, quali angoscia.
  • fobia sociale: paura di una o più situazioni sociali o in cui l'individuo è tenuto a dare una prestazione ed è esposto al giudizio degli altri, che di solito non rientrano nei familiari.
  • Le fobie specifiche: la loro natura è limitata ad oggetti o situazioni specifiche e maggiormente circoscritte rispetto a quelle che rientrano nelle fobie generalizzate. Sono suddivisibili in sottotipi quali:

  • tipo animali, ad esempio l'aracnofobia (paura dei ragni), la cinofobia (paura dei cani), l'ailurofobia (paura dei gatti), ecc.
  • tipo ambiente naturale, tra cui la brontofobia (paura dei tuoni), l' acrofobia (paura delle altezze), ecc.
  • tipo sangue-iniezioni-ferite, come la tomofobia (paura dei tagli e delle operazioni chirurgiche), ecc.
  • tipo situazionale, ad esempio la claustrofobia (paura degli spazi chiusi e stretti come i tunnel e gli ascensori), l'aviofobia (paura di volare), ecc.
  • La situazione o l'oggetto che provocano la fobia sono spesso in relazione con uno specifico disagio interiore dietro al quale possono nascondersi veri e propri complessi. In pratica, il fobico tende a fuggire da un qualche contenuto psicologico che crea in lui un senso di angoscia e lo sposta inconsciamente su oggetti e situazioni esterne che simbolicamente meglio si prestano a rappresentare quel dato problema. Vi è così una negazione del problema specifico del soggetto ed un trasferimento dell'angoscia dal mondo interno a quello esterno che viene caricato simbolicamente di valenze negative. Per fare un esempio riduttivo, una persona che non vuole vedere le proprie “parti sporche” facenti parte del suo essere, potrebbe sviluppare una rupofobia (paura dello sporco), spostando così l'angoscia su uno sporco materiale che probabilmente risulta più facile da controllare rispetto ad uno sporco interiore.

    OSSESSIONI

    Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi molto persistenti e ricorrenti che si presentano più e più volte e che sono al di fuori del controllo psicologico di chi li sperimenta. Si tratta di presenze mentali che sono avvertite come disturbanti ed intrusive e quando il soggetto non è assalito dall'ansia, sono giudicate dallo stesso insensate ed infondate. Le ossessioni possono diventare altamente disturbanti ed intrusive tanto da compromettere seriamente la sfera sociale, familiare, affettiva e lavorativa dell'individuo.

    Le ossessioni più frequenti sono pensieri ripetitivi di contaminazione ( ad es. quando si stringe la mano a qualcuno ), dubbi ripetitivi ( per es. chiedersi se si è lasciata la porta aperta ), la necessità di avere sempre le cose in un certo ordine ( ad es. disagio intenso quando gli oggetti sono asimmetrici sulla scrivania ), impulsi aggressivi e violenti (per esempio quando nella mente si affollano costantemente immagini in cui si aggredisce un familiare).

    Per cercare di ridurre il disagio provocato dalle ossessioni vengono messe in atto le compulsioni che sono comportamenti ripetitivi ( ad es. lavarsi le mani, riordinare, controllare ) o azioni mentali ( per es. contare, pregare, ripetere mentalmente delle parole ), il cui obiettivo è quello di abbassare il livello di ansia e non quello di fornire piacere e gratificazione. Tuttavia, capita spesso che l'ansia cresce ancora di più, alimentata fortemente da questi comportamenti stancanti e debilitanti. Facendo riferimento agli esempi sopra riportati, gli individui con ossessioni di contaminazione potrebbero illudersi di ridurre il proprio disagio mentale lavandosi le mani finché non si scorticano la pelle. In alcuni casi il soggetto mette in atto le compulsioni senza riuscire a spiegare perché lo sta facendo.

    Le ossessioni, frequentemente, rivelano in modo simbolico i conflitti e le paure dell'individuo. Premettendo che le generalizzazioni sono sempre imprecise e che i sintomi vanno interpretati in merito alla complessità della persona, potrei riportare qualche esempio per chiarire meglio tali concetti:

  • se un soggetto, una volta a letto, tende ad alzarsi di continuo per controllare se ha chiuso il rubinetto dell'acqua, la manopola del gas o l'interruttore della corrente, potrebbe cercare, in verità, di tenere sotto controllo non tanto delle energie fisiche ( acqua, luce, gas ) quanto le proprie energie emotive ( es. la propria aggressività ); si illude così che controllando la situazione possa far fronte alla paura di lasciarsi andare.
  • una persona che mette sempre a posto le cose compulsivamente, in un ordine sempre uguale e ripetitivo, in realtà potrebbe avere un forte disordine interiore, oppure potrebbe manifestare in questo modo la propria paura per i cambiamenti, ecc.
  • Probabilmente tali individui, che spostano i propri conflitti sviluppando una sintomatologia ossessiva-compulsiva, temono di non accettare ciò che si cela dentro di loro e così lo proiettano nel mondo esterno.

    L'obiettivo dell'analisi, in questo caso, consiste nel decifrare il significato di tali sintomi per cercare di capire quali parti di sé l'individuo cerca di allontanare e di non vedere, in quanto ritenute inaccettabili. Una volta portati alla luce tali aspetti ombra sarà importante integrarli nella coscienza dell'individuo, aiutandolo ad accettarsi nella sua globalità e di conseguenza a sentirsi più libero.

    In definitiva, fobie e ossessioni sono accomunate dalla limitazione, totale o parziale, della libertà di pensiero, di azione, di volontà. Sia il soggetto fobico che quello ossessivo sono in preda ad una continua lotta contro ciò che in loro genera paura e si arrovellano interiormente sui loro problemi e sulle possibili soluzioni ad essi, il che assorbe buona parte delle loro energie.

    In realtà, in molti di noi possono essere presenti comportamenti fobico-ossessivi, che però vengono socialmente accettati o tollerati: si pensi al ricorso alla superstizione, agli scongiuri, ecc. ecc. Tuttavia la differenza non sta, in questo caso, nella qualità del comportamento bizzarro, ma nella dipendenza o meno che si ha da esso.

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