Psicologo Forlì shopping compulsivo

Psicologo shopping compulsivo Forlì

L'acquisto d'impulso o shopping compulsivo è caratterizzato dal sorgere di un immediato desiderio di acquisto di beni materiali volto a soddisfare un bisogno improvviso, irrefrenabile e non pianificato.

La dipendenza dallo shopping può essere considerata come una delle nuove forme di dipendenza in cui non vi è il coinvolgimento di alcuna sostanza, ma l'oggetto è un'attività della vita quotidiana che però, in qualche modo, diventa problematica.

Il comprare, come nel caso di alcune droghe, sembra essere una soluzione per fronteggiare le difficoltà del vivere.

L'acquisto d'impulso (o shopping compulsivo) è caratterizzato dal sorgere di un immediato desiderio di acquisto di beni materiali volto a soddisfare un bisogno improvviso, irrefrenabile e non pianificato.

L'impulso a comprare si manifesta come una forte, a volte irresistibile spinta, una subitanea tendenza ad agire senza riflessione che, una volta scatenata, diviene incontrollabile.

L'acquisto d'impulso è spesso accompagnato da eccitazione, piacere e irrefrenabile necessità di comprare che si scatena nel luogo e nel momento stesso dell'acquisto del prodotto desiderato.

La perdita di controllo, derivante dal bisogno di acquistare più di quanto sia necessario o ci si possa permettere, è seguita da depressione, disillusione, vergogna e senso di colpa.

Lo shopping compulsivo è visto come un tentativo di regolare gli affetti, un meccanismo autoregolatore volto a ridurre i sentimenti negativi, il senso di vuoto e la depressione.

I fattori che influiscono nel generarsi di tale patologia possono risiedere in una insoddisfazione personale, nell'insicurezza e una bassa autostima che accrescono ancora di più in un contesto sociale che esalta modelli e stili di vita lontani dalle proprie possibilità.

Alle emozioni negative che precedono l'acquisto, seguono emozioni positive di felicità, potenza, pienezza e soddisfazione che, non essendo idonee a colmare i vuoti interiori del soggetto, sono destinate ad avere un effetto effimero e così, estinguendosi, lasciano nuovamente spazio all'insoddisfazione e allo stato depressivo che si incrementano generando così un circolo vizioso.

Esso spinge l'individuo ad "auto medicarsi" con nuovi acquisti, generando il tentativo di sanare un'angoscia che, paradossalmente, ne crea subito una successiva.

Nello shopping compulsivo i soggetti inseguono, in definitiva, il desiderio di possedere beni che dovrebbero colmare i loro vuoti e carenze affettive o che dovrebbero renderli parte di un contesto sociale al quale aspirano, per accrescere potere e successo, facendoli sentire per questo migliori.

I prodotti connessi all'acquisto d'impulso sembrano essere, quindi, principalmente legati all'apparenza fisica, all'attrattività e all'immagine esteriore.

Riassumendo, i sintomi che contraddistinguono lo shopping compulsivo sono:

  • Impulso irrefrenabile all’acquisto
  • Mancanza di autocontrollo
  • Acquisto rivolto verso oggetti spesso non necessari
  • Ripetitività degli acquisti
  • Sensazione liberatoria e di piacere al momento dell'acquisto
  • Stati d'animo negativi successivamente all'acquisto
  • Solitamente, la presa di coscienza del problema e la comprensione della gravità del disagio sopraggiungono successivamente, quando diventano evidenti i problemi finanziari e legali (debiti e impossibilità di estinguerli), relazionali (matrimoni e famiglie intere si sgretolano), o di altra natura (es. eccessiva quantità di tempo utilizzata per lo shopping, incapacità materiale di utilizzare tutto ciò che si è comprato, ecc.).

    Tuttavia, i primi passi per affrontare il disturbo di shopping compulsivo consistono nel riconoscimento della sua presenza in chi ne soffre e nel chiedersi quali sono le motivazioni che spingono il soggetto all’acquisto compulsivo.

    Bisogna anche sottolineare che gli oggetti acquistati sono comunque inanimati e, a differenza delle persone non possono mai respingere o deludere, dando così una sensazione di onnipotenza e controllo: condizioni che non sono in grado di generare le relazioni con altre persone.

    Inoltre, la mancanza della componente di rischio oggettivo e concreto di mettere a repentaglio la propria vita (come invece appare più evidente nei casi di dipendenza da sostanze) induce nella società una visione poco critica delle conseguenze che lo shopping compulsivo può generare nei soggetti dipendenti.

    In secondo luogo, al contrario di ciò che comunemente si pensa, la dipendenza da shopping non è un problema esclusivamente femminile, in quanto anche molti uomini ne sono colpiti.

    Concludendo, lo shopping compulsivo può essere descritto come un'incontrollabile spinta a comprare tanto, più che a comprare qualcosa, ed il piacere che ne deriva è come quello provato per la droga.

    Lo scopo è quello di allontanare l'angoscia del vuoto, ma metaforicamente, anche quando gli armadi sono pieni, il vuoto rimane.

    Uno degli obiettivi fondamentali della psicologia analitica, allora, consiste nel condurre il paziente affetto da shopping compulsivo a prendere contatto con le proprie emozioni; ad autopercepirsi come “essere in divenire” piuttosto che “essere per comprare”.

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